ENRICO CERASUOLO

LA PASSIONE DI ANNA MAGNANI

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La Passione di Anna

Trama

Un ritratto intimo della grandissima attrice italiana, emblema del neo-realismo e icona del cinema mondiale: la corsa di Anna interrotta dagli spari dei nazisti in Roma Città aperta, porta alla ribalta del mondo intero le lacerazioni della guerra e diventa il simbolo di una nuova idea di cinema che scende in strada per raccontare il reale. Anna è unica, rivoluziona la rappresentazione della donna al cinema, incarnando un modello femminile diverso da tutte le dive che l’hanno preceduta e da quelle che verranno. È icona dell’italianità e della donna vera, in opposizione a quelle finte modellate sul desiderio maschile. Attraverso la sua immensa capacità attoriale “la Magnani” dà corpo al realismo delle passioni e dei sentimenti, ispirando i grandi registi del cinema europeo e americano: Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Jean Renoir, Sidney Lumet, Daniel Mann, George Cukor, Stanley Kramer. Hollywood, che le conferisce l’Oscar nel 1956 (l’unica attrice italiana ad averlo vinto con un film girato in lingua inglese fino ad oggi), tenterà invano di chiuderla nuovamente in uno stereotipo che non si addice alla sua esuberante e vulcanica personalità. Donna libera, madre single, profondamente legata a Roma e alla “romanità”, Anna vive con pericolosa e vitale intensità le amicizie, gli amori, le passioni, portandoli nella sua arte, incarnando uno stile unico per originalità e straordinaria modernità.
Nel film l’autore dialoga con l’attrice in una lettera immaginaria che ci guida attraverso le sue interpretazioni cinematografiche, le sue interviste, le testimonianze dei grandi personaggi che hanno incrociato la sua carriera e i ricordi del figlio Luca. Basato sull’utilizzo creativo di materiali d’archivio (tra cui alcuni provenienti dall’archivio di famiglia) il film contiene un’intervista audio inedita fatta all’attrice dalla giornalista e scrittrice Oriana Fallaci.

titolo originale: La passione di Anna Magnani
titolo internazionale: The Passion of Anna Magnani
regia di: Enrico Cerasuolo
sceneggiatura: Enrico Cerasuolo
produttore: Massimo Arvat, Estelle Fialon
produzione: Zenit Arti Audiovisive, Les Films du Poisson, Arte, Luce Cinecittà, col supporto del Piemonte Doc Film Fund, Creative Europe
distribuzione: Luce Cinecittà [Italia]
vendite estere: Rai Com [Italia]
paese: Italia/Francia
anno: 2019
durata: 60′
formato: colore

premi e festival:

  • Italian Film Festival USA 2023
  • Russia-Italia Film Festival RIFF 2021
  • Annecy Cinema Italien 2019: Prima
  • Athens International Film Festival 2019: Icons
  • Cinemed – Festival Cinema Mediterranéen Montpellier 2019: Anna Magnani, Actrice Éternelle
  • Festival de Cannes 2019: Cannes Classics
  • Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano 2019: Historia del cine italiano, una perspectiva documental
  • Haifa International Film Festival 2019: Haifa Classics

Note di Regia

Mi ritengo molto fortunato per aver avuto l’opportunità di raccontare Anna Magnani in un film. Il percorso per realizzarlo è stato lungo, più di due anni. Il punto di partenza è stato la Magnani icona del Neorealismo: nel 2011 avevo realizzato un documentario sui 150 anni dell’Italia unita e la sequenza della morte di Pina in Roma città aperta era stato uno degli archivi irrinunciabili, che ha continuato a darmi i brividi anche dopo averla vista cadere centinaia di volte. Volevo capire la grandezza della Magnani come attrice e l’ho fatto innanzi tutto immergendomi nella visione dei suoi film ed esplorando una domanda di base che molti si sono posti su di lei: è stata una forza della natura o una grande attrice? La risposta l’ho trovata nelle dichiarazioni di chi ha lavorato con la Magnani, come Franco Zeffirelli che dice che “riesce nel miracolo raro di professionalizzare la realtà”, e soprattutto nelle sue parole, quando si definisce “un’attrice-artista, quando il personaggio coincide talmente con quello che ho dentro – perché tutte noi abbiamo migliaia di donne dentro, mica una sola – e mi si lascia buttarlo fuori”. In Anna Magnani, più che per altri grandi attori, la vita personale si interseca e si confonde con quella rappresentata sullo schermo, per questo la mia scelta di scene di film da utilizzare nel documentario è stata guidata dal rappresentare questo corto circuito.

Nel percorso di ricerca sugli archivi da fonti sia italiane che internazionali mi sono avvicinato ad Anna in quanto artista e poi come persona. Decisivo in questo senso è stato l’aiuto di Luca Magnani, che mi ha concesso l’opportunità di passare delle giornate con le sue lettere, foto, articoli, sceneggiature annotate, districandomi nell’enorme quantità grazie alla guida preziosa della sua biografa Matilde Hochkofler. È così che ho scoperto Anna come persona, per arrivare a un ritratto che credo si possa definire intimo. Per questo motivo ho scelto di scrivere il testo della voce narrante in seconda persona, rivolgendomi direttamente ad Anna. Uno dei materiali più importanti per avvicinarsi al suo punto di vista è inedito, un’intervista realizzata dalla giornalista Oriana Fallaci. È stata una mia scoperta, tanto inaspettata quanto casuale e bizzarra. Durante le ricerche per il film mi sono imbattuto in una foto di Anna Magnani e Oriana Fallaci, dove ho notato la presenza di un registratore a bobina e ho pensato che la conversazione potesse essere stata registrata.  Ho saputo dell’esistenza di un Fondo Fallaci, presso la Biblioteca del Consiglio Regionale della Toscana, e li ho contattati. Mi hanno risposto molto gentilmente, ma all’epoca stavano ancora riordinando i materiali e non sapevano rispondermi. Mesi dopo li ho ricontattati ed è arrivata la buona notizia: la bobina c’era ed è stata riversata, diventando uno dei materiali inediti più preziosi. Più tardi, pensando di utilizzare la foto nel montaggio, ho scoperto che in realtà quell’immagine non esisteva… era un foto-montaggio. È così che ho trovato quello che cercavo seguendo una falsa pista.

locandina passione di anna magnani