Titolo originale: Bosco Martese
Regia di: Fariborz Kamkari
Sceneggiatura: Fariborz Kamkari
Fotografia: Claudio Di Giuliantonio, Antonio D’Orazio
Montaggio: Eugenio Persico
Produttore: Piero Chiarini, Adriana Chiesa Di Palma
Produzione: Teramo Nostra, Acek
Paese: Italia
Anno: 2023
Durata: 59’
Formato: colore, B/N
Uscito il: 25/09/2023
Mercoledì 2 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Racconto che unisce tre generazioni. Ieri, oggi e domani: come si tramanda e si trasforma l’istinto alla libertà e alla giustizia, fortissimo a vent’anni. Gli ideali e la rivoluzione necessaria per chi si affaccia sul mondo e pensa di doverlo lasciare migliore di come l’ha trovato. Il nonno giovane partigiano, il figlio anziano che ne coltiva la memoria, il giovane nipote che denuncia con disperazione la decomposizione del pianeta. Il bosco è il simbolo e la culla delle loro lotte e delle loro vittorie. Finché esisterà…
Sono ormai passati 80 anni dalla battaglia di Bosco Martese, la prima resistenza attiva nell’Italia occupata, ma oggi più che mai, sembra ci sia un estremo bisogno di riflettere sul significato di resistenza. Oltre all’aspetto storico della resistenza, quali sono oggi i tratti sociali, culturali e filosofici di questa parola? In un mondo che precipita rapidamente verso la decadenza, quali sono i richiami alla nostra responsabilità individuale e collettiva? Tra la distrazione di massa e l’incultura, gli elementi che indeboliscono la democrazia, esistono ancora le battaglie che risvegliano la volontà dell’attivismo e il desiderio di unirsi per una causa comune? (Fariborz Kamkari)
Mercoledì 2 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Nel 1860 Garibaldi è pronto a sbarcare in Sicilia con il suo esercito per liberare l’isola dai Borboni. Al comando delle truppe c’è il colonnello Orsini, a cui è affidato il compito di reclutare le camicie rosse: tra i volontari ci sono Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un baro. Poco dopo essere sbarcati in Sicilia, i due amici disertano e iniziano a vivere avventure tragicomiche, mentre Orsini e Garibaldi studiano un piano per tener testa all’esercito borbonico, di gran lunga superiore ai Mille.
L’abbaglio è ispirato a una vicenda storica reale, debitamente rielaborata dalla fantasia. Si svolge nel 1860 e segue, in modo sintetico, gli accadimenti della spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi. Si parte dal grande raduno di Quarto dove convennero da tutte le regioni d’Italia giovani idealisti e patrioti e si arriva in Sicilia, a Marsala, dove avvenne lo sbarco, e iniziò lo scontro con l’esercito borbonico. Nonostante l’avvio travolgente dei primi combattimenti – vedi l’insperata vittoria di Calatafimi – il problema con cui si trovò subito a fare i conti Garibaldi fu la disparità numerica delle forze in campo e la conseguente difficoltà a far breccia nella difesa di Palermo, ben presidiata dalle truppe nemiche. Ma il Generale era uno stratega dell’improvvisazione, allenato alle avventurose imprese combattute in America del sud. E mise in atto una geniale diversione. Servendosi di uno dei suoi uomini migliori, un palermitano, il colonnello Vincenzo Giordano Orsini, Garibaldi radunò una colonna formata da feriti e da un manipolo di militi raccogliticci, cui fu affidato il delicatissimo compito di far credere all’esercito dei Borboni, guidato dal tenente-colonnello svizzero Jean Luc Von Mechel, che i Mille, e il loro generale, stessero battendo in ritirata verso l’interno dell’isola. La manovra, grazie all’abilità di Orsini, ebbe successo e Garibaldi poté conquistare Palermo. Questa vicenda è rimasta a lungo nell’’ombra, nonostante siano apparsi alcuni saggi storici che ne approfondiscono i dettagli. Suscitò anche l’interesse di Leonardo Sciascia, che nel 1963 gli dedicò un racconto dal titolo Il silenzio, rimasto inedito e solo di recente dato alle stampe da Adelphi nella raccolta postuma Il fuoco nel mare. La vicenda della colonna Orsini ha un valore emblematico e contiene le potenzialità di una parabola che partendo da un episodio del passato si rivolge all’oggi. Un affresco in cui si narra l’idealismo appassionato con cui si cercò di realizzare l’unità della patria, mettendo in scena i compromessi cui quell’ispirazione ideale dovette adeguarsi per realizzarsi. I protagonisti sono Giuseppe Garibaldi, il colonnello Orsini, e due figure d’invenzione, Domenico Tricò e Rosario Spitale, due siciliani che si infiltrano opportunisticamente nella spedizione dei Mille per arrivare in Sicilia, e dopo i primi scontri si danno per disertori, iniziando un vagabondaggio comico e paradossale, per poi essere nuovamente ricatturati dai garibaldini e arruolati nella colonna di Orsini. Due cialtroni che alla fine di un’avventura umana che li modificherà profondamente compiranno un gesto sorprendente. È un film sui paradossi della Storia, dove si mescolano comicità e dramma, e dove ritornano i tre grandi interpreti del mio film precedente, La stranezza: Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone. Un’occasione per ricostruire un episodio poco noto della nostra Storia minima, illuminante per vedere i chiaroscuri e le contraddizioni di quella grande. Una vicenda esemplare ambientata in una Sicilia che ancora una volta si rivela lo scenario di un’identità inquieta e sfuggente, bilanciata tra il desiderio di giustizia e la mistificazione, con un finale ambientato in un luogo che collega il passato al presente. Un film sul carattere degli italiani: furbi, appassionati, generosi, opportunisti, coraggiosi, individualisti, cinici, idealisti. (Roberto Andò)
Titolo originale: L’abbaglio
Titolo internazionale: The Illusion
Regia di: Roberto Andò
Cast: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Tommaso Ragno, Giulia Andò, Pascal Greggory, Leonardo Maltese, Andrea Gherpelli, Daniele Gonciaruk, Giulia Lazzarini, Vincenzo Pirrotta, Filippo Luna, Clara Ponsot, Aurora Quattrocchi, Rosario Lisma, Giovanni Anzaldo, Claudio Collovà, Federico Pasquali, Matteo Bianchi, David Meden, Pietro Ceolin
Sceneggiatura: Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Esmeralda Calabria
Scenografia: Giada Calabria
Costumi: Maria Rita Barbera
Produttore: Angelo Barbagallo, Attilio De Razza
Produzione: BiBi Film, Tramp Limited, Rai Cinema, Medusa Film
Distribuzione: 01 Distribution
Vendite estere: Rai Cinema International Distribution
Paese: Italia
Anno: 2025
Durata: 131’
Formato: colore
Uscito il: 16/01/2025
Titolo originale: La passione di Anna Magnani
Regia di: Enrico Cerasuolo
Sceneggiatura: Enrico Cerasuolo
Montaggio: Marco Duretti
Produttore: Massimo Arvat, Estelle Fialon, Luca Magnani
Produzione: Zenit Arti Audiovisive, Les Films du Poisson, Arte France
Distribuzione: Luce Cinecittà
Vendite estere: Rai Com
Paese: Italia, Francia
Anno: 2019
Durata: 60’
Formato: colore
Giovedì 3 Luglio h: 2pm
Sinapsi: Un ritratto intimo della grandissima attrice italiana, simbolo del neorealismo e icona del cinema mondiale: Il film ripercorre la sua carriera, dagli esordi nella scuola di recitazione alla fine degli anni venti, passando per il teatro di rivista durante il fascismo, fino alle prime commedie cinematografiche e agli incontri fondamentali con registi come Roberto Rossellini e Luchino Visconti. Viene inoltre raccontato il suo trionfo internazionale con l’Oscar per La rosa tatuata e il successivo ritorno al teatro negli ultimi anni della sua vita. Il documentario utilizza filmati d’archivio dell’Istituto Luce e della Rai, sequenze dei suoi film e materiali inediti, presentando il tutto sotto forma di una lettera personale indirizzata all’attrice.
Titolo originale: Sulla terra leggeri
Titolo internazionale: Weightless
Regia di: Sara Fgaier
Cast: Andrea Renzi, Sara Serraiocco, Emilio Scarpa, Lise Lomi, Maria Fernanda Candido, Stefano Rossi Giordani, Amira Chebli, Elyas Turki
Sceneggiatura: Sara Fgaier, Sabrina Cusano, Maurizio Buquicchio
Fotografia: Alberto Fasulo
Montaggio: Aline Hervé, Sara Fgaier, Enrica Gatto
Scenografia: Santo-Pablo Krappmann
Costumi: Andrea Cavalletto
Produttore: Serena Alfieri, Lucilla Cristaldi, Sara Fgaier, Marco Alessi
Produzione: Limen, Avventurosa, Dugong Films, Rai Cinema
Distribuzione: Luce Cinecittà
Vendite estere: Rai Cinema International Distribution
Paese: Italia
Anno: 2024
Durata: 94’
Formato: colore
Uscito il: 28/11/2024
Giovedì 3 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Gian è un professore di etnomusicologia di sessantacinque anni che combatte contro una amnesia degenerante. La malattia lo porta a dimenticare dettagli importanti della sua vita, inclusa sua figlia Miriam e il nipote Elyas. Per aiutarlo a recuperare la memoria, Miriam dona al padre un diario che egli aveva scritto da giovane e nel quale parla di Leila, il suo primo amore. Attraverso la lettura del diario, Gian cerca di ricostruire la sua vita e il suo amore per Leila e in questo modo ritrovare sé stesso.
Sin dall’inizio ho immaginato questo film come un collage lirico composto da materiali di diversa origine (riprese dal vero, archivi, immagini documentarie). La prima ispirazione l’ho avuta filmando il Carnevale dell’entroterra sardo, un culto di origini arcaiche dedicato al Dioniso dell’Oriente, molto vicino alle danze dei mistici musulmani ancora presenti nel Maghreb, che ho filmato successivamente. Si tratta di rituali ancora potenti in cui la dimensione del Visibile e quella dell’Invisibile sembrano riuscire a comunicare. Successivamente, la scoperta del libro di Julian Barnes, Livelli di vita (Einaudi, 2013), che ho letto tutto d’un fiato percorrendo La Manica in treno da Parigi a Londra, mi ha fatto capire che volevo confrontare il tema della Memoria, già presente in tutti i miei precedenti lavori, con questa dimensione dell’Invisibile. Nasce, così, la storia di Gian, un uomo che si ammala di amnesia dissociativa quando perde la donna della sua vita e che riesce a ritrovarla attraverso le pagine di un vecchio diario. Che cosa succede quando qualcuno dimentica la cosa più importante della sua vita? La difesa di Gian si rivela peggiore del dolore da cui tenta di sfuggire. E cosa succede all’altra persona quando non viene più ricordata? Diventa un fantasma, un’entità che scompare fino a diventare impalpabile. Gian, smettendo di ricordare, smette di dare vita a Leila, che così muore non una, ma due volte. Solo dialogando con l’Invisibile, Gian riesce a ritrovare sé stesso, la sua identità di padre e la donna perduta, che così continua a vivere nel suo ricordo. Sulla Terra leggeri è un film sulla perdita e sul tentativo, a volte disperato, di ritrovare ciò che si è perduto: la memoria, un amore, ma anche un’ epoca del passato – rievocata dagli archivi con i suoi personaggi muti e reali che prima di Gian hanno amato, perduto, pianto, riso, vissuto – e un orizzonte mitico, evocato da antichi rituali, capace di creare un dialogo familiare tra vivi e morti, di dare un senso collettivo e cosmico ai destini individuali, di sottrarli almeno un po’ solipsismo e all’isolamento, trovando la leggerezza di cui parla Calvino: “planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.
Venerdì 4 Luglio h: 5pm
Sinapsi: All’interno del carcere, lungo il corridoio in cui si affacciano i vari reparti, è in corso una guerra che dura da dieci anni tra due clan rivali, in lotta per la conquista del predominio e del potere. Questa guerra, che sembra nascere dall’onore ferito di un marito tradito, cela in realtà motivazioni più profonde e complesse.
Il film trae ispirazione dall’Iliade di Omero e dalle Troiane di Euripide per raccontare i drammi e i destini dei protagonisti di questo conflitto: Ettore, l’eroe condannato a morire; Achille, furioso e implacabile; Ulisse, l’astuto stratega; Priamo, il vecchio re privato dei figli; Andromaca, Ecuba e Cassandra, donne sconfitte e ridotte in schiavitù dai vincitori.
Gli attori, tutti detenuti, interpretano i ruoli maschili, mentre tutte le parti femminili sono affidate ad attrici professioniste che collaborano con loro.
Prodotto da: Iulmovie Lab
Ideazione, Realizzazione e Montaggio: Bruno Bigoni e Francesca Lolli
Immagini di: Francesca Lolli
Con la collaborazione di: Martina Catambrone e Leonardo Ferro
Fonico di Presa Diretta : Gennaro Muccioli
Microfonista : Gianluca Civardi
Produzione Esecutiva: Altamarea Film Milano
Delegata Di Produzione: Giulia Fiore
Prima assistente alla produzione: Alessia Delise
Secondo assistente alla produzione: Cosmin Marin Moldovan
Color correction: Next Edit. Milano, Davide Oliveira, Raffaella Radaelli
Post produzione audio: Daniele Marinelli
Backstage: Martina Catambrone, Leonardo Ferro
Produzione esecutiva: Altamarea Film Milano
Delegata di produzione: Giulia Fiore
Nazionalità: Italia
Anno di produzione: 2024
Durata: 74 Minuti
Titolo originale: La passione di Anna Magnani
Regia di: Enrico Cerasuolo
Sceneggiatura: Enrico Cerasuolo
Montaggio: Marco Duretti
Produttore: Massimo Arvat, Estelle Fialon, Luca Magnani
Produzione: Zenit Arti Audiovisive, Les Films du Poisson, Arte France
Distribuzione: Luce Cinecittà
Vendite estere: Rai Com
Paese: Italia, Francia
Anno: 2019
Durata: 60’
Formato: colore
Venerdì 4 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Irene, una giovane donna che vive a Roma, è costretta a tornare nella sua città natale, Rimini, per prendersi cura del fratello maggiore autistico, Omar. Omar ha sogni ambiziosi: desidera sposarsi, avere tre figli e diventare un famoso rapper. Per realizzare questi obiettivi Omar deve prima raggiungere l’autonomia, così Irene organizza per lui un corso intensivo su come diventare “adulto”. Insieme, i due fratelli intraprendono un percorso di crescita reciproca, affrontando paure, speranze e il delicato tema dell’inclusione sociale.
Quando ho intercettato la storia di Damiano e Margherita Tercon ne sono rimasta letteralmente folgorata: ho sentito che aveva un enorme potenziale emotivo e ho immediatamente pensato che l’avrei voluta raccontare come regista. Pur non avendo un fratello con disabilità, sono cresciuta in una famiglia disfunzionale (come moltissime persone), cosa che mi ha fatto empatizzare da subito con la famiglia protagonista del film e penso che chiunque, pur non vivendo la specifica condizione della disabilità, possa ritrovare un pezzetto di sé nelle dinamiche del film. Vorrei che il pubblico comprendesse il punto di vista di Irene, una “sibling” destinata a fare la caregiver del fratello, che cresce con la missione di dover disturbare il meno possibile i genitori impegnati ad accudire il figlio con disabilità. Vorrei che emergesse forte e chiaro anche il punto di vista di Omar: il suo modo di vedere il mondo e le difficoltà di vivere con una disabilità e con il continuo confronto con una sorella “normale”. Nel film viene affrontata la questione della disabilità, ma per me era fondamentale che non fagocitasse tutto il racconto, esattamente come per il protagonista, la cui disabilità è solo una delle tante caratteristiche che lo definiscono come persona. Abbiamo trattato temi come quello dell’accudimento di persone con disabilità e il tema del “dopo di noi” che tormenta le famiglie che vivono questa condizione, cercando di affrontarli con delicatezza, ma allo stesso tempo con grande franchezza; la stessa franchezza che caratterizza il rapporto tra i due fratelli, cosa che rende il racconto genuino e privo di qualsiasi forma di retorica. Abbiamo preso Yuri Tuci per interpretare il protagonista del nostro film non perché sia un uomo autistico, ma perché è un attore formidabile. Sono stata ipnotizzata dal suo carisma mentre lo osservavo nel suo monologo teatrale «Out is Me» e ho capito che avrebbe potuto davvero interpretare un ruolo molto distante dalla sua personalità grazie agli strumenti che negli anni di teatro è riuscito ad affinare, uniti naturalmente al suo enorme talento. (Greta Scarano)
Sabato 5 Luglio h: 2pm
Sinapsi: Nel 1949, Rossellini, all’apice del successo e legato sentimentalmente ad Anna Magnani, riceve una lettera da Ingrid Bergman, affascinata dal neorealismo italiano e desiderosa di lavorare con lui. Questo incontro segna l’inizio di una relazione sia professionale che personale tra Rossellini e la Bergman, portando alla rottura con la Magnani. Ferita e determinata a dimostrare il suo valore, Magnani decide di girare Vulcano sull’isola omonima, mentre Rossellini e la Bergman lavorano a Stromboli sull’isola vicina. Questa situazione dà vita a una sorta di competizione cinematografica e personale tra le due produzioni, con la stampa dell’epoca che alimenta il gossip su questa “guerra dei vulcani”.
Titolo originale: La guerra dei vulcani
Titolo internazionale: Bergman & Magnani: the War of Volcanoes
Regia di: Francesca Patierna
Sceneggiatura: Francesco Patierno, Chiara Laudani
Montaggio: Renata Salvatore
Produttore: Andrea Patierno
Produzione: Todos Contentos y yo Tambien, Luce Cinecittà, Rai Cinema
Distribuzione: Luce Cinecittà
Paese: Italia
Anno: 2012
Durata: 51’
Formato: colore, B/N
Titolo originale: Campo di battaglia
Titolo internazionale: Battleground
Regia di: Gianni Amelio
Cast: Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rossellini
Sceneggiatura: Gianni Amelio
Fotografia: Luan Amelio Ujkaj
Montaggio: Simona Paggi
Scenografia: Beatrice Scarpato
Costumi: Luca Costigliolo
Produttore: Simone Gattoni, Marco Bellocchio, Beppe Caschetto, Bruno Benetti
Produzione: Kavac, IBC Movie, OneArt, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Vendite estere: Rai Cinema International Distribution
Paese: Italia
Anno: 2024
Durata: 104’
Formato: colore
Uscito il: 05/09/2024
Sabato 5 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Stefano e Giulio sono due medici che lavorano in un ospedale militare durante la prima guerra mondiale: Stefano proviene da una famiglia borghese, è rigoroso e non esita a rimandare i soldati feriti al fronte; Giulio invece è idealista e fa di tutto per far tornare a casa soldati, arrivando ad amputarli per evitare che vadano a morire. Entrambi amano Anna, una crocerossina con cui hanno studiato all’università.
Quando un morbo infettivo si diffonde nell’ospedale, Stefano e Giulio saranno costretti a fare i conti con le loro convinzioni e con la loro amicizia.
Domenica 6 Luglio h: 2pm
Sinapsi: Un film insolito e stravagante, a metà tra il road-movie e il documentario, nato dalla mente di Vinicio Capossela. Nel Natale del 2047 tre strambi personaggi, il Cantante, il Mago e il Gigante, guidano verso un locale in cui si sono esibiti in passato, il Fuori orario. Sul tetto dell’auto c’è Frankie la Luce, detto Franchino, l’ex proprietario del locale ibernato e pronto per essere scongelato. Durante il viaggio, tra una sosta e l’altra, riemergono i ricordi dei vecchi concerti dei tre amici.
Il titolo si riferisce non soltanto al nome dello storico locale, ma anche all’andare a spasso nel tempo a mezzo di quella mina vagante nel calendario che è la Festa. La narrazione immagina la storia di una festa nel momento in cui il mondo ha perduto la festa e volge al suo tramonto. È una storia collettiva di amicizia, musica, partecipazione in quel mistero di plastificazione e insieme redenzione dell’umano che è il Natale. Nelle lucine delle feste si trova infatti sia la paccottiglia natalizia del consumo obbligatorio, sia quell’innocenza perduta che spesso è evocata nelle canzoni di Natale. (Vinicio Capossela)
Nella sua voluta leggerezza il film sfiora ironicamente diverse tematiche molto serie e d’attualità. Le realtà virtuali e le loro indotte dipendenze; le catastrofi indotte dalla stupidità umana; il fenomeno crescente degli umani “crioconservati” e poi soprattutto una riflessione sul rito delle feste e della musica “in presenza”, la loro funzione vitale anche in momenti di buio. (Gianfranco Firriolo)
Titolo originale: Natale fuori orario
Regia di: Gianfranco Firriolo
Cast: Vinicio Capossela, Christopher Wonder, Marco Cervetti e Franco Bassi
Sceneggiatura: Vinicio Capossela, Gianfranco Firriolo
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Gianni Centonze
Produttore: Franco Bassi, Andrea Gambetta
Produzione: La Cùpa, Verdiania
Distribuzione: Fondazione Cineteca di Bologna
Paese: Italia
Anno: 2024
Durata: 84’
Formato: colore
Uscito il: 25/11/2024
Titolo originale: Natale fuori orario
Regia di: Gianfranco Firriolo
Cast: Vinicio Capossela, Christopher Wonder, Marco Cervetti e Franco Bassi
Sceneggiatura: Vinicio Capossela, Gianfranco Firriolo
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Gianni Centonze
Produttore: Franco Bassi, Andrea Gambetta
Produzione: La Cùpa, Verdiania
Distribuzione: Fondazione Cineteca di Bologna
Paese: Italia
Anno: 2024
Durata: 84’
Formato: colore
Uscito il: 25/11/2024
Domenica 6 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Antonio e Pieraldo sono due poliziotti legati da una lunga amicizia. Pur avendo personalità contrastanti, i due condividono diverse cose: una carriera non troppo brillante, una figlia e una donna. Matilde, infatti, è l’ex moglie di Antonio che ora vive con Pieraldo insieme alla figlia di Antonio, Maria. Una situazione complicata che si fa ancora più ingarbugliata quando Antonio e Pieraldo si ritrovano ad affrontare un vero crimine che cambierà la loro vita per sempre.
Nel 2018 Io e Leonardo Pieraccioni ci incontrammo a Roma per un pranzo piacevole e foriero di idee per una possibile collaborazione cinematografica insieme. Nel gennaio 2024 finalmente è arrivata un’idea che potesse unire i nostri obiettivi: divertire e divertirci. Nell’ultimo mio film da regista avevo indagato il “mondo famiglia” entrando nelle dinamiche goffe e buffe che scaturiscono dalle bugie e dalle famose maschere che indossiamo spesso tutti noi per sembrare tutto, fuorché noi stessi! Magari raccontiamo sui social tutto di noi ad uno sconosciuto e poi se un nostro parente ci chiede qualcosa rispondiamo con un freddo e glaciale “tutto ok”. O peggio alla domanda di un genitore o di un amico preoccupato “ti vedo strano, che hai? Rispondiamo con un semplice “No, niente!” Ed ecco che per una mia voglia di approfondire l’argomento, una cellula del mio film precedente si è infilata in “Io e te dobbiamo parlare”. Sullo sfondo di una famiglia allargata, 2 poliziotti, decisamente sopra le righe, che si ritrovano a condividere loro malgrado una vita familiare e lavorativa con approcci e stili completamente opposti. Antonio, interpretato da me, è un amante dei polizieschi “all’ americana” pronto all’azione e all’avventura, mentre Pieraldo interpretato da Leonardo Pieraccioni, preferisce la sua scrivania con tanto di stufetta incorporata che rende il suo ufficio un posto tranquillo e privo di sorprese. Ma davvero sono così diversi Antonio e Pieraldo…? Eppure, nella loro vita si sono innamorati della stessa donna e da bambini scopriremo che sognavano di diventare 2 eroi! Ma ora non solo non sono due eroi per caso, ma sono due disastri in casa! Nei miei primi 5 film, il linguaggio della favola era il minimo comune denominatore. Dal principe abusivo fino al Babbo Natale con la cazzimma (!), il mio desiderio era intrattenere il pubblico attraverso la risata tenera, l’emozione delle immagini e l’irruenza di alcuni personaggi che interpretavo per poter rompere tra una scena e l’altra il candore della fiaba. Dal film “Tramite amicizia” in poi, invece, ho cercato di raccontare ironicamente i rapporti umani, che attraversano il mondo complesso dell’amicizia e della famiglia. Ed ecco che è arrivato il nuovo film in cui famiglia, valori e sentimenti si intrecciano attraverso il divertimento. Ora l’unica traccia di favola che si intravede è la possibilità che ho avuto di poter condividere il set con un mio mito: Leonardo Pieraccioni. Da adolescente con i miei amici andavamo a vedere i film… eravamo seduti in sala, nel cinema le luci si spegnevano e finalmente partiva nel silenzio la pellicola! Nei titoli di testa i nomi dei protagonisti…e ricordo anche quello di Leonardo nel film “I laureati!”. Io sognavo spudoratamente che un giorno ci fosse pure il mio a scorrere sul grande schermo. Ed ora aspetterò, la prima del nostro film per andare al cinema e poi sui titoli di coda si riaccenderanno le luci della sala e stavolta mi ritroverò seduto proprio accanto a Leonardo! (Alessandro Siani)
Mercoledì 9 Luglio h: 2pm
Sinapsi: Nel 1936, durante la guerra d’Etiopia, un podestà fascista cattura il principe africano Abraham Imirrù e lo imprigiona nella voliera nel giardino di casa. Il figlio del podestà, Emilio, vede nel principe l’eroe dei suoi sogni, Sandokan. Tra Emilio e Abraham nasce una inaspettata amicizia che porterà il bambino a scoprire sé stesso e il mondo che lo circonda.
Titolo originale: Ho visto un re
Titolo internazionale: I Saw a King
Regia di: Giorgia Farina
Cast: Sara Serraiocco, Edoardo Pesce, Marco Fiore, Blu Yoshimi, Gabriel Gougsa, Lino Musella, Gaetano Bruno
Sceneggiatura: Giorgia Farina, Franco Bernini, Valter Lupo
Fotografia: Francesco di Giacomo
Montaggio: Paola Freddi, Alessandra Clemente
Scenografia: Emita Frigato, Alessandra Frigato
Costumi: Stefania Grilli
Produttore: Donatella Palermo, Serge Lalou
Produzione: Stermal Entertainment, Les Films d’Ici, Rai Cinema
Distribuzione: Medusa Film
Vendite estere: Rai Cinema International Distribution
Paese: Italia, Francia
Anno: 2024
Durata: 95’
Formato: colore
Uscito il: 30/05/2025
Titolo originale: Pasolini, cronologia di un delitto politico
Regia di: Paolo Angelini
Cast: Furio Colombo, Goffredo Fofi, Carla Benedetti, Vincenzo Calia, Guido Calvi, Aldo Colonna, Antonio Cornacchia, Giovanni Giovannetti, Franco Grattarola, David Grieco, Sergio Leoni, Stefano Maccioni, Dacia Maraini, Silvio Parrello, Claudia Pinelli
Sceneggiatura: Paolo Angelini, Andrea Speranzoni, Guglielmo Gentile
Fotografia: Francesco Saverio Valentino
Montaggio: Massimiliano Bartolini
Produttore: Andrea Gambetta, Stefania Tschantret
Produzione: Verdiana, Oblivion Production, ABC
Distribuzione: Fondazione Cineteca di Bologna
Paese: Italia
Anno: 2022
Durata: 120’
Formato: colore, B/N
Uscito il: 16/10/2023
Mercoledì 9 Luglio h: 5pm
Domenica 13 Luglio h: 2pm
Sinapsi: Un documentario-inchiesta ispirato al libro di Andrea Speranzoni e Paolo Bolognesi, incentrato sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini e sulle ombre che si nascondono dietro la sua morte. Pasolini è stato ucciso il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia e Pino Pelosi si autoaccusa dell’’omicidio. Tutta la stampa prende la confessione del ragazzo come “verità”, ma non tutti gli credono. Alcune domane rimangono tuttora senza risposta: dove sono finite le testimonianze degli abitanti dell’Idroscalo? Perché il “concorso con ignoti” del primo grado sparirà poi nella sentenza d’Appello e di Cassazione? Per raccontare quella ‘verità’ è allestita una messa in scena, dove Pasolini muore, più e più volte e in molti modi.
Giovedì 10 Luglio h:2pm
Domenica 13 Luglio h: 5pm
Sinapsi: Claudia De Oliveira Teixeira, una documentarista portoghese, scopre che Federico Fellini, uno dei più grandi registi del cinema mondiale, aveva un segreto. Seguendo le tracce contenute nel “Libro dei Sogni” e nel rapporto tra il regista e il suo analista, il dottor Ernst Bernhard, Claudia scopre altre tracce nelle testimonianze di chi ha conosciuto Fellini, nei luoghi a lui cari, come Roma e Rimini. Un racconto magico e tenero su un genio che aveva la certezza che il sogno sia l’unica e autentica realtà.
Moscow International Film Festival 2022: Documentary Competition
La Biennale di Venezia 2021: Giornate degli Autori – Venetian Nights
Mercurius Prize Award 2023
Titolo originale: Fellini e l’ombra
Titolo internazionale: Fellini and the Shadow
Regia di: Catherine McGilvray
Cast: Claudia de Oliveira Teixeira, Gianfranco Angelucci, Peter Ammann, Gérald Morin, Caterina Cardona, Nora Trevi, Paolo Aite, Christian Gaillard, Jost Hoerni
Sceneggiatura: Caterina Cardona, Catherine McGilvray, Bruno Roberti
Fotografia:
Montaggio: Silvia Di Domenico
Produttore: Andrea Gambetta, Samanta Gandolfi Branca, Silvana Bezzola Rigolini
Produzione: Verdiana, Célestes Images, Luce Cinecittà, RSI Radio televisione svizzera
Distribuzione: Luce Cinecittà
Vendite estere:
Paese: Italia, Svizzera
Anno: 2021
Durata: 64’
Formato: colore
Uscito il: 17/01/2022
Titolo originale: Marcello mio
Regia: Christophe Honoré
Attori: Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini, Nicole Garcia, Benjamin Biolay, Melvil Poupaud, Wilfried Capet, Stefania Sandrelli, Hugh Skinner
Distribuzione: Lucky Red
Sceneggiatura: Christophe Honoré
Fotografia: Fabio Zamarion
Montaggio: Chantal Hymans
Musiche: Alex Beaupain
Produzione: Les Films Pelleas in coproduzione con Bibi Film e Lucky Red con Rai Cinema
Data di uscita: 23 maggio 2024
Genere: Commedia
Anno: 2024
Paese: Italia, Francia
Durata: 120 min
Giovedì 10 Luglio h: 17.005pm
Sinapsi: Chiara è un’attrice e figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Un’estate, si dice che dovrebbe piuttosto vivere la vita di suo padre. Ora si veste come lui, parla come lui, respira come lui e lo fa con tale padronanza che gli altri intorno a lei finiscono per crederci e cominciano a chiamarla “Marcello”.
Venerdì 11 Luglio h: 14.00
Sinapsi: Nel settembre del 1996 Mastroianni era in Portogallo, impegnato sul set di Viaggio all’inizio del mondo di Manuel De Oliveira. Durante le pause di lavorazione, con una ridottissima troupe di amici, l’attore gira il suo Mi ricordo, sì, io mi ricordo: davanti alla macchina da presa c’è solo lui, Mastroianni.
Come in un flash-back, l’attore ripercorre tutta la sua vita: dall’infanzia ai rapporti con i genitori fino alla scoperta del cinema come spettacolo, dalle prime particine come comparsa alla scelta dell’attore come mestiere. E poi le letture, gli autori, il teatro, l’Italia uscita dalla guerra mondiale, i colleghi, la feconda collaborazione con Federico Fellini, la fama di ‘latin lover’ da cui non è riuscito a liberarsi.
Fino all’oggi, e al compleanno festeggiato sul set e con tutta la troupe a fargli gli auguri.
A Marcello piaceva l’idea di fare questo ‘autoritratto’ tra le montagne portoghesi, in uno di quei posti improbabili dove può portarti soltanto il ‘cinematografo’. Soprattutto, gli piaceva l’idea di farlo mentre stava girando un altro film: una situazione che avrebbe aggiunto autenticità al nostro lavoro, perché la passione più profonda della sua vita era proprio ciò che lo rendeva speciale – cioè il mestiere d’attore. Marcello lo considerava un meraviglioso privilegio (“Ti pagano per giocare”), e non si è mai stancato di lavorare, fino all’ultimo. Durante le riprese, sul ciak era scritto “M.M. AUTORITRATTO”. Questo titolo è durato finché Marcello, insieme al resto del materiale, ha visto la sequenza di brevissimi ricordi a ruota libera che sarebbe diventata il prologo del film. Allora, ripetendo l’ultima frase della sequenza, ha detto: “Mi ricordo, sì, io mi ricordo: perché no? Questo titolo mi piace. ‘Autoritratto’ è troppo rigido, quasi presuntuoso: fa pensare a qualcosa di lineare, ben ordinato; pretende un rispetto quasi cronologico delle tappe della vita. Invece un titolo come Mi ricordo è simile a uno spazio aperto, concede maggiore libertà, anche di dimenticare cose importanti. Sì, perché la memoria è bizzarra – bizzarra come l’amore”. (Anna Maria Tatò dal libro La materia di cui sono fatti i sogni. I film di Marcello Mastroianni. Centro Marcello Mastroianni/Cinecittà Holding, Roma 2001)
Titolo originale: Mi ricordo, sì, io mi ricordo
Titolo internazionale: I Remember
Regia di: Anna Maria Tatò
Sceneggiatura: Anna Maria Tatò
Fotografia: Giuseppe Rotunno
Montaggio: Anna Maria Tatò
Produzione: Mikado Film, Luce Cinecittà, Tele+, Rai
Distribuzione: Mikado Film, Luce Cinecittà
Paese: Italia
Anno: 1997
Durata: 198
Formato: colore, B/N
Uscito il: 29/05/1997
Titolo originale: Volevo nascondermi
Titolo internazionale: Hidden away
Regia di: Giorgio Diritti
Cast: Elio Germano, Oliver Johann Ewy, Leonardo Carrozzo, Pietro Traldi, Orietta Notari, Andrea Gherpelli, Denis Campitelli, Filippo Marchi, Gianni Fantoni, Paola Lavini, Laura Pizzirani, Maurizio Pagliari, Francesca Manfredini, Daniela Rossi, Mario Perrotta, Paolo Dallasta
Sceneggiatura: Giorgio Diritti, Tania Pedroni
Fotografia: Matteo Cocco
Montaggio: Paolo Cottignola, Giorgio Diritti
Scenografia: Ludovica Ferrario, Alessandra Mura
Costumi: Ursula Patzak
Musica: Marco Biscarini, Daniele Furlati
Produttore: Carlo Degli Esposti, Nicola Serra
Produzione: Palomar, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Emilia Romagna, in associazione con Coop Alleanza 3.0., Demetra Formazione, Finregg
Distribuzione: 01 Distribution [Italia], Xenix Filmdistribution [Austria], Elite Filmes [Brasile], DDDream International [Cina], Bodega Films [Francia]
Vendite estere: Rai Com [Italia]
Paese: Italia
Anno: 2020
Durata: 120′
Formato: Colore
Uscito il: 05/02/2020
Sabato 12 Luglio h: 14.00
Sinapsi: Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere
alla solitudine, al freddo e alla fame.
L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.
“El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato, diventa il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari, stando sulla sponda del Po.
Sopraffatto da un regime che vuole “nascondere” i diversi e vittima delle sue angosce, viene richiuso in manicomio. Anche lì in breve riprende a dipingere.
Più di tutti, Toni dipinge se stesso, come a confermare il suo desiderio di esistere al di là dei tanti rifiuti subiti fin dall’infanzia. L’uscita dall’Ospedale psichiatrico è il punto di svolta per un riscatto e un riconoscimento pubblico del suo talento. La fama gli consente di ostentare un raggiunto benessere e aprire il suo sguardo alla vita e ai sentimenti che sempre aveva represso.
Le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività, il dono della sua diversità.
Sabato 12 Luglio h: 17.00
Sinapsi: Alessandro è un affermato regista italiano che realizza film su questioni ambientali. Durante il viaggio in India, lungo il sacro fiume Narmada, incontra Lala, uno “scugnizzo” di un villaggio indiano che ha lasciato la sua casa per lavorare e garantire dignità e terra alla sua famiglia di contadini sfollati a causa della costruzione di una grande diga.
Titolo: Parikrama
Regia di: Goutam Ghose
Cast: Aryan Badkul, Chitrangda Singh, Cristina Donadio, Emanuele Esposito, Marco Leonardi, Enzo Decaro, Ashmith Kunder, Sanat Pandey, Urmi Sharma
Sceneggiatura: Goutam Ghose, Amedeo Pagani, Sergio Scapagnini, Jagannath Guha
Fotografia: Ishaan Ghose
Montaggio: Niladri Roy
Scenografia: Renato Lori
Costumi: Neelanjana Ghose
Produttore: Sergio Scapagnini, Amedeo Pagani, Jitendra Adappa, Sandeep Donde, Shardul Donde, Sukankan Roy
Produzione: Indrapur Cinematografica, Classic, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, Life Journey Films Production, R.H Media, Trikut Films, con il sostegno di Film Commission Regione Campania
Paese: Italia/India
Anno: 2024
Durata: 112′
Formato: Colore
Status: Pronto (01/06/2024)
Premi e festival: Giffoni Film Festival 2024: Evento speciale
Titolo originale: QUIR – a Palermo love story
Regia di: Nicola Bellucci
Fotografia: Pierre Mennel SCS
Riprese seconda unità e fonico: Nicola Bellucci
Montaggio: Piero Lassandro, Anja Bombelli
Musica: Roberto Lobbe Procaccini, Valerio Vigliar
Produttore: Frank Matter
Produzione: soap factory GmbH
In co-produzione con: SRF Schweizer Radio und Fernsehen, SRG SSR, 3sat Schweiz
Paese: Italia-Svizzera
Anno: 2024
Durata: 105′
Data di uscita: 8 Maggio 2024
Protagonisti principali :
Gino Campanella, Massimo Milani, Charly Abbadessa, Vivian Bellina e Ernesto Tomasini
Coordinazione & comunicazione: Loredana-Nastassja Fernández
Domenica 13 Luglio h: 2pm
Sinapsi: Nicola Bellucci, toscano di nascita e residente a Basilea dal 1996, sceglie Palermo come teatro di storie di persone alle prese con conflitti familiari, ricerca di sé e rivendicazione dei propri desideri, inclusa l’affermazione LGBTQI+. Con uno sguardo che fonde il ritmo caotico e ricorda l’atmosfera sensuale dell’Avana, Quir racconta come le città plasmino identità e comunità: fra vecchie radici e nuove libertà.
Al centro un negozio diverso da tutti gli altri, il Quir, un luogo d’amore che sfida ogni convenzione. I proprietari sono Massimo e Gino, insieme da quarantadue anni, forse la coppia queer più longeva d’Italia. Il loro piccolo negozio di pelletteria è diventato un importante punto d’incontro della scena LGBTQI+ locale: qui si accoglie, si confessa, si cura e si lotta per i propri diritti in una Sicilia ancora roccaforte della cultura patriarcale.
Premio Speciale per «Quir»
Alla memoria di Giò Stajano, pioniera della cultura LGBTQ+ italiana, il Lovers dedica un premio speciale che celebra la libertà di essere se stessi. Il riconoscimento va a «Quir» di Nicola Bellucci. Il film, scelto dal Comitato del Festival e da Willy Vaira, racconta una delle comunità LGBTQIA+ più sorprendenti d’Italia con uno sguardo intimo, struggente e necessario. La motivazione della giuria: «Per aver raccontato con magica umanità e una struggente fotografia una delle comunità Queer più sorprendenti d’Italia, che vive nel cuore pulsante di Palermo, dove Massimo e Gino accolgono e raccolgono da più di quarant’anni nella loro grande famiglia, persone la cui bellezza umana va ben oltre al personaggio. Un film vero, bello e utile, di grande qualità che racconta storie queer e non, in una Sicilia dove le testimonianze di giovani trans e gay danno la dimensione che tanto è stato fatto ma tanto rimane ancora da fare. O si è felici o si è complici: questo è il grande insegnamento di Massimo e Gino.»
«Miglior Film Sociale dell’anno»
«Quir» ha ricevuto il premio «Miglior film sociale dell’anno» dal film festival internazionale Tulipani di seta nera a Roma: «Coinvolgente, divertente, intimo e al tempo stesso universale, il film invita a guardare l’altro senza pregiudizi, con la sola forza dell’umanità. Un’opera capace di spingere lo spettatore a ridefinire il proprio essere sociale, adattandolo a una società in rapido e profondo cambiamento.» (Motivazione della giuria)
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